Ogni mattina un potenziale cliente si sveglia e sa che correrà alla ricerca della soluzione più economica. Ogni mattina un grafico freelance si sveglia e sa che dovrà correre il rischio di sentirsi chiedere: "qual è il tuo tariffario da grafico freelance?" da un potenziale cliente. Non importa che tu sia un leone o una gazzella nel tuo lavoro: quello che conta è che la voce "preventivo” presenti in allegato un "listino prezzi grafica freelance". Bene, è arrivato il momento di stravolgere la suddetta morale, che a noi professionisti fa venire il mal di testa (altro che mal d'Africa!).
In questo articolo voglio mettermi nei panni di un potenziale cliente e cercare di capire perché dovrei rifuggire un listino prezzi di grafica e per quale ragione ricorrere ad un prezzo fisso sia praticamente impossibile, anzi controproducente.
Come appena accennato, pretendere di stabilire prezzi fissi a priori per un progetto grafico è letteralmente impossibile. Un conto è vendere lattine di birra all'ingrosso, un altro è mettere a disposizione di un cliente tempo e competenze per rispondere ad esigenze ogni volta nuove. Ma dato che non ci corre appresso nessuno, tanto meno un leone, procediamo per gradi.
Quando in Italia, ogni mattina, il grafico ormai si è svegliato e si è sentito chiedere da un potenziale cliente “quanto costa fare un logo?” senza ricevere ulteriori dettagli, l'unica cosa che può fare è rispondere con un'altra domanda: “in cosa consiste il progetto?”. Dietro questo apparente accerchiamento della preda si cela una sincera professionalità: quella di chi non vuole spararmi un prezzo qualunque senza aver davvero valutato le mie esigenze e il valore che potrebbe apportare al mio progetto!
L’aspetto che spesso sfugge e che i tariffari tendono a trascurare è infatti la fase che precede il momento creativo: quella del brief. Come ogni professionista è portatore di un valore unico, così ogni progetto ha bisogni particolari e caratteristiche specifiche da fare emergere. Le ricerche, le analisi, i confronti e le sperimentazioni preliminari alla realizzazione concreta del logo o del sito non sono momenti trascurabili, ma parte integrante del progetto.
Ma come scrivere un brief di design efficace? Scoprilo qui!
Il prodotto del lavoro del graphic designer costituirà la maniera in cui verranno percepiti i valori del mio brand e contribuirà a definire il mio posizionamento sul mercato. E qui parliamo di conseguenze di lunga durata, mica spicci (come vorrebbe un qualunque tariffario da grafico freelance).
In sintesi: spiattellare un tariffario fisso come se fossero i costi per affittare l'ombrellone al mare, magari senza neanche aver ricevuto un elementare brief, la dice lunga sull'impegno dell'eventuale professionista: lo stesso calore con cui accetta il lavoro corrisponderà alla dedizione verso il progetto stesso. E questo assunto prendetelo come se fosse il quarto principio della Termodinamica.
Il tempo è denaro e in questa corsa alla sopravvivenza più il freelance è una gazzella, più viene apprezzato. Di nuovo, i tariffari alimentano questo falso mito livellando la voce "tempo" in tutti i progetti e lasciando intendere che esistano tempistiche standard.
Il preventivo è un’offerta
commerciale, ma quando si tratta di grafica non basta fare i conti della serva tra tariffa oraria, costi e scadenze. Certamente esistono dei parametri; la creazione di un logo richiede tempi diversi rispetto a quella di un sito web. Tuttavia, quando parliamo di lavoro grafico, il tempo ha tre dimensioni: l’urgenza del cliente, lo studio e il processo creativo del grafico e... rullo di tamburi... le future modifiche. E qui avoglia a correre come leoni dietro alle gazzelle.
Poter predire quante e quali modifiche o aggiunte verranno richieste nel corso della collaborazione è alquanto impossibile, dal momento che i grafici sanno fare magie ma non sono indovini. E sebbene un qualunque tariffario prevedrà costi aggiuntivi, essi non corrisponderanno mai alla realtà.
Oltre al tempo, un freelance mette a disposizione il proprio bagaglio professionale. Le competenze si trasformano in valore aggiunto per il cliente nel momento in cui il grafico realizza il progetto. Tale trasferimento di qualità è un po’ difficile da fissare in una tabella Excel e molte agenzie o professionisti, che offrono tariffari fissi e approssimativi, preferiscono ignorarlo a favore di un approccio seriale.
In questo modo si ingannano i potenziali clienti, inducendoli ad acquistare solo in funzione del prezzo più basso anziché in base al valore e alla qualità del progetto. Gli unici risultati sono vendere se stessi e il proprio valore come merce e fornire una mera esecuzione al cliente, senza un reale valore. Tanto varrebbe non farsi pagare, ma ecco spiegato in questo articolo perché perché un creativo non dovrebbe mai lavorare gratis.
Se mi rivolgo ad un grafico freelance per realizzare il mio sito web, potrebbe darsi che io non sia esperto di web design, protocolli vari e refresh di pagine. Di conseguenza potrei non immaginare che il mio progetto richieda l'intervento di altre figure professionali specializzate in ambiti collaterali, ma necessarie. Potrebbe ugualmente darsi che il famoso "listino prezzi per lavori grafici" super vantaggioso non preveda minimamente tali collaborazioni. D'altronde non dimentichiamolo: quelle tariffe non tengono minimamente conto della specificità del mio progetto. In conclusione, a voler spendere meno, potrei ritrovarmi a dover spendere di più!
Insomma, il tariffario da grafico freelance è un’asta a ribasso che trasforma la valorosa corsa tra il leone e la gazzella in una tarantella. I pacchetti preconfezionati spingono a lavorare in serie, cercando sempre più clienti senza curarsi dell'unicità del mio brand (che invece guarda caso è proprio quello che cerco). Quindi, in conclusione, qual è la vera morale di questa lotta alla sopravvivenza? Non importa che tu sia un leone o una gazzella, se sottovaluti il valore del tuo lavoro non puoi offrirmi altro che prodotti altrettanto mediocri.