Nell'immaginario collettivo il grafico è un giovane abile con software di fotoritocco che fa lavoretti low cost. Ovviamente un simile affermazione è la cosa più lontana dalla realtà.
Da cosa scaturisce una simile affermazione?
Lo sviluppo di nuove risorse online permette a ogni tipo di persona di acquistare per pochi euro un logo già pronto o raffazzonare una brochure da un template, senza aver un minimo di senso estetico, le semplici basi di progettazione o la minima idea sulla psicologia del colore.
Faccio un parallelismo con i più moderni smartphone: hanno fotocamere integrate di buona qualità che offrono la possibilità di scattare fotografie (anche) di ottima fattura ma ciò non significa che coloro che fanno tali foto siano dei fotografi professionisti.
La professione del grafico racchiude la sintesi tra studio e passione, implica il continuo e costante aggiornamento nonché l'immancabile creatività.
Sia chiaro, niente e nessuno può vietare a un ragazzo di cimentarsi con qualche elaborazione grafica anzi, ciò potrebbe essere uno stimolo per iniziare a studiare, a formarsi e decidere poi di svolgere una vera professione.
Il problema più grande, però, è la cultura che vige nel nostro paese. La scarsa consapevolezza dell’importanza della comunicazione visiva, ignorare lo studio, la professionalità e il tempo impiegato per elaborare un progetto, l’eterna corsa al risparmio che premia solamente il costo più basso anziché il valore, consentendo la creazione di progetti di scarsa qualità.
Senza considerare l'evoluzione della tecnologia e l’esistenza di strumenti o applicazioni online che generalizzano e sviliscono una professione.
L'elemento fondamentale che viene meno quando qualcuno vuole improvvisarsi come grafico, sfruttando qualche tool online, è la vena creativa.
La capacità di spaziare con l’immaginazione trasformando idee e pensieri in progetti reali e concreti, ma anche una buona dose di buon gusto.
Ma qual è il limite della grafica fai da te? Sicuramente creare prodotti mediocri finanche pessimi e parallelamente svilire la professione del grafico.
Probabilmente un'azienda potrà risparmiare affidando le proprie grafiche al famigerato “cugino di”, ma sarà poi un reale guadagno? Avrà il ritorno d'immagine desiderato? Che effetto avrà sulla credibilità e sulla reputazione?
Oggi molti blog di grafica e/o grafici lamentano la scarsa considerazione che in Italia hanno i designer.
Ci si dispera perché i compensi sono sempre più miseri ma allo stesso tempo ci si ritrova ad accettare pochi euro per fare un sito web oppure ci si lascia sfruttare facendo la corsa al ribasso perché “Il nipote del vicino lo fa con 50€”! Sicuramente bisogna pur mangiare ma bisogna anche preservare la propria professionalità e far valere il proprio valore.
Un cliente pretende un sito economico o si accontenta di un logo uguale a tanti altri? Credo non ci si debba prostituire per un tozzo di pane. Accettare questa logica lavorativa delimita la differenza tra essere professionisti ed essere amatori!
Quando muovevo i primi passi come grafico, durante i periodi di calma lavorativa, ho scelto di partecipare a contest online trovando in rete diversi siti che ospitano competizioni grafiche. Avendo tempo libero pensavo di poterlo impiegare allenandomi e, perché no, tentare di racimolare qualche euro in più.
All'inizio di questa avventura ero certamente stimolato dal gareggiare con professionisti e i compensi bassi non rappresentavano un problema, in fondo l'obiettivo era migliorare.
Col passare del tempo mi sono reso conto di una triste verità. A guadagnarci non erano i centinaia di grafici che partecipavano ma chi commissionava i lavori! (oltre a chi gestiva il sito ovviamente N.d.A).
Pensate al tempo e alle energie spese per creare un logo o impaginare una brochure. Per un professionista il tempo è denaro.
Ho visto portali dove per 50€ un committente si trovava ad avere 200/300 proposte grafiche! Siti dove a partecipare erano e sono grafici improvvisati che null'altro fanno che svilire ancor di più la professione del grafico.
Lo schema è sempre lo stesso. Creare competizioni a basso costo, spingere i partecipanti all'estrema concorrenza pur di primeggiare o racimolare crediti. Così facendo il portale ospitante può fornire ai clienti un servizio ampio e low cost contestualmente aumentare il traffico e la pubblicità sul proprio sito. E se non bastasse si ha a che fare con clienti arroganti, estremamente esigenti e, diciamolo, rompi******ni!
Potrebbe andare bene tutto, ma come dice un detto cinese che amo molto “Se tu mi paghi come dici tu, io lavoro come voglio io. Se tu mi paghi come dico io, io lavoro come dici tu!"
Per concludere mi sofferma su una domanda che spesso mi pongono,"Chi è un grafico freelance".
Il grafico è un professionista. Un elaboratore d'idee. Un creatore e un creativo. Un persuasore. Un informatore. Il grafico riesce a trasmettere un'emozione con un colore. È colui che realizza ciò che si può solo immaginare.